“La caserma non abita più qui”: l’Agenzia del Demanio al convegno sul futuro delle aree militari dismesse

“La caserma non abita più qui”: l’Agenzia del Demanio al convegno sul futuro delle aree militari dismesse

8 luglio 2015

L’Agenzia del Demanio è intervenuta al convegno “La caserma non abita più qui” organizzato dall’Ordine degli Architetti di Lecce in collaborazione con il Consiglio Nazionale e la partecipazione degli ordini di Piacenza, Udine, Bari e Taranto. Il convegno si è svolto presso la sala conferenze della caserma Nacci di Lecce. Tema dell’incontro, il futuro delle aree militari dismesse.
Il dibattito si è focalizzato sulla riqualificazione e il riuso delle caserme e più in generale sul patrimonio militare in via di dismissione, che costituisce una sfida importante per il futuro delle città.
Da alcuni mesi il Ministero della Difesa ha avviato una procedura per la dismissione di 1500 Caserme e di tremila unità abitative: solo in Puglia, infatti, sono interessate da questo provvedimento cinque caserme, di cui una a Bari, due a Taranto, due a Lecce.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di coinvolgere tutti i soggetti potenzialmente interessati alla riqualificazione e rigenerazione urbana delle caserme dismesse, anche attraverso l’attivazione di partnership pubblico-private, per sviluppare un quadro di riferimento comune per le politiche di intervento e mettere in atto prassi già consolidate, anche al fine di creare un’unica banca dati a disposizione delle amministrazioni e dei territori.
La giornata di discussione si è articolata in due sessioni: la prima, dal tema “Alienazione delle aree militari, occasione per la rigenerazione dei territori”; la seconda, dedicata al “catalogo delle esperienze: criticità e prospettive”. Al convegno hanno partecipato, oltre al Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio, i rappresentanti del Ministero della Difesa, del Comando Infrastrutture dell'Esercito Sud di Napoli, l’ ANCI, la Soprintendenza per i Beni Artistici e Paesaggistici di Lecce, Brindisi e Taranto, oltre ai membri del Consiglio Nazionale Architetti PPC e dell’ Ordine Architetti PPC di Piacenza, Udine, Bari e Taranto e ai rappresentanti dei comuni di Lecce e Piacenza. (gv)

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