Felice Casson (Chioggia, 5 agosto 1953) è un ex magistrato e politico italiano, consigliere comunale a Venezia dal 2005 al 2010 e dal 2015 e senatore dal 2006.


== Biografia ==
Laureato in legge presso l'università di Padova, è entrato in magistratura nel maggio del 1980 con le funzioni di giudice istruttore. Successivamente giudice per le indagini preliminari e dal 1993 al 2005 pubblico ministero a Venezia, ricopre il grado di magistrato della Corte suprema di cassazione con funzioni direttive superiori.
Nelle funzioni di magistrato ha condotto molte inchieste, soprattutto in tema di terrorismo, lotta alla corruzione, sicurezza ambientale, tutela dei lavoratori e della popolazione dalla esposizione ad agenti cancerogeni: la strage di Peteano, le deviazioni dei servizi segreti e degli apparati dello Stato, il terrorismo e l'eversione di estrema destra e internazionale, il traffico internazionale di materiale bellico, l'organizzazione Gladio, tangentopoli in Veneto, l'incendio del Gran Teatro La Fenice di Venezia, i processi per le morti causate dalle lavorazioni di CVM e PVC e dall'amianto a Porto Marghera, le indagini sull'inquinamento ambientale, sulle patologie da "Uranio impoverito" e da elettrosmog.
Nel 2005 si candida a Sindaco di Venezia sostenuto dai Democratici di Sinistra mentre l'altro partito del centrosinistra La Margherita decide di appoggiare la corsa del professor Massimo Cacciari, già Sindaco fra il 1993 e il 2000. Le elezioni vedono una sfida tutta interna al centrosinistra: Casson oltre ad essere appoggiato dai DS riceve l'appoggio del resto della coalizione composta da PRC, IdV, FDV, PdCI ottenendo al primo turno il 37,7% contro il 23,3% di Cacciari sostenuto solo da Margherita e UDEUR. Tuttavia il risultato viene ribaltato al ballottaggio con la vittoria di misura al 50,5% di Cacciari contro il 49,5% di Casson pari a 200 voti di scarto.
Dal 2006 è fuori ruolo a seguito della sua elezione al parlamento.
Nel 2008 è stato rieletto senatore ed eletto vicepresidente dei senatori del Partito Democratico.
Come senatore, è membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, membro del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e membro della seconda Commissione permanente (Giustizia), nonché delle Commissioni d'Inchiesta sull'uranio impoverito e sulle cosiddette "morti bianche".
Nel 2013 è eletto Vice Presidente della Commissione Giustizia e Segretario COPASIR
In particolare, ha presentato e sostenuto disegni di legge in tema di lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, razionalizzazione dei sistemi processuali civili e penali, prevenzione e sicurezza dei lavoratori esposti a sostanze cancerogene genotossiche come l'amianto e il cloruro di vinile monomero (CVM), delitti contro l'ambiente e per la sicurezza della popolazione, tutela delle persone deboli delle vittime di reato.
L'8 ottobre 2014 si autosospende dal PD dopo che la sua relazione in Giunta per le Autorizzazioni del Senato favorevole a concedere l'uso delle intercettazioni nei confronti del Presidente della Commissione Bilancio del Senato, il Sen. Antonio Azzollini di NCD, indagato dalla Procura di Trani per i lavori del Porto di Molfetta da 150 milioni di euro quando lui era Sindaco della Città, era stata respinta dal suo stesso partito che aveva votato contro. Casson si è detto indignato e ha votato contro anche in Senato mentre il gruppo PD ha sostenuto il fumus persecutionis contro il senatore alfaniano non concedendo l'autorizzazione alla Procura.
Nel dicembre 2014, ufficializza la sua partecipazione alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco alla città di Venezia.
Vince le primarie nel marzo 2015 con 12.900 votanti, ottenendo la maggioranza dei voti con il 55,6% pari a 7.128 voti rispetto agli altri due candidati Nicola Pellicani, candidato dalla maggioranza del PD veneziano e sostenuto dall'ex Sindaco Cacciari, fermo al 24,4 con 3147 voti e Jacopo Molina al 19,9% con 2576.
Alle elezioni del 31 maggio ha raccolto oltre 46.000 voti pari al 38,01% dei voti espressi, risultando il candidato sindaco più votato ed accedendo al ballottaggio contro Luigi Brugnaro, staccato di 10 punti percentuali. La lista che porta il nome dello stesso Casson è risultata la più votata tra le liste che lo sostenevano con 19.991 voti pari al 17,10 superando così anche la lista del Partito Democratico, e risultando la seconda lista più votata in assoluto, dietro alla Lista Brugnaro. Il candidato più votato della Lista Casson è stato Nicola Pellicani con 890 voti. Il 14 giugno con il 46,79% dei voti perde il ballottaggio contro Brugnaro (53,21%) che diventa così sindaco. Rimane in consiglio comunale e diventa capogruppo della Lista Casson.


=== Attività accademiche ===
Ha insegnato diritto dell'ambiente all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia e all'Università Telematica Internazionale UNINettuno.
È membro del comitato scientifico di IAES (International Academy Enviromental Sciences) di Venezia.


== Opere ==
Banda armata: la sentenza del giudice Casson su "Gladio", Roma, Libera informazione, 1991, supplemento a Avvenimenti: settimanale dell'Altritalia, n.48, 4 (1991)
Segreto di Stato o ragion di Stato? : riflessioni sulla normativa vigente e prospettive di riforma con A. Iannuzzi, G. Tamburino, Potenza, Ermes, (1992), IT\ICCU\NAP\0292154
Lo stato violato, un magistrato scomodo nell'Italia delle congiure, Venezia, Il Cardo (1994), ISBN 88-8079-020-X
La fabbrica dei veleni, Milano, Sperling & Kupfer, (2007), ISBN 978-88-200-4346-9
Le fabbriche dei veleni, La Toletta, 2015


== Note ==
^ Comunali a Venezia, Casson si candida a primarie di centrosinistra per sindaco
^ Risultati Primarie Venezia, stravince Casson url consultato il 4 giugno 2015
^ risultati completi su elezioni comunali 2015 a Venezia
^ si veda il sito del Comune di Venezia Url consultato il 4 giugno 2015
^ Elezioni Comune di Venezia 2015 - Secondo turno (Ballottaggio)


== Collegamenti esterni ==
Felice Casson, su Openpolis, Associazione Openpolis.

, Wikipedia

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