Gaetano Quagliariello (Napoli, 23 aprile 1960) è un politico e accademico italiano.
Da posizioni radicali è passato nel partito di Forza Italia e siede in Parlamento dal 2006; dal 2013 al 2014 è stato Ministro per le riforme costituzionali nel Governo Letta.


== Biografia ==


=== Studi e carriera accademica ===
Figlio e nipote di docenti universitari (il padre, Ernesto, fu rettore dell'Università di Bari dal 1970 al '77 e presidente del CNR dal 1976 al '84, mentre il nonno Gaetano fu uno dei fondatori della biochimica italiana), si avvicina alla politica tra i giovani repubblicani ai tempi del liceo, a Bari.
Dopo la laurea in scienze politiche intraprese la carriera universitaria. È oggi ordinario di Storia dei partiti politici presso la LUISS di Roma.


=== Attività politica ===


==== Inizi nel Partito Radicale e ingresso in Forza Italia (1994-2006) ====
Iscritto in giovane età al Partito Radicale, negli anni ottanta ne fu segretario cittadino a Bari e poi vicesegretario nazionale.
Ebbe un ruolo attivo nelle attività promosse dal partito, quali le campagne referendarie sull'aborto, il nucleare e la caccia, oltre che la biocard, un testamento biologico in cui il sottoscrittore poteva rifiutare anche l'idratazione forzata. Nel corso di una marcia antinuclearista contro la base militare americana de La Maddalena, assieme a Francesco Rutelli viene arrestato per essere entrato in una zona off limits.
Nel 1994 si iscrive a Forza Italia. Sul suo passaggio di partito dichiara: "Gladstone nasce conservatore e diventa laburista, Churchill, il tory, ha un passato laburista. Il mio è un percorso tutto interno al liberalismo". Tra il 2001 e il 2006 è stato consigliere per gli Affari Culturali del presidente del Senato, Marcello Pera. Sull'esperienza ha dichiarato:"Andare a lavorare con Pera è stata la svolta della mia vita. Prima ero un tranquillo professore".


==== Senatore di Forza Italia e del PdL (2006-2013) ====
Nel 2006 è stato eletto senatore in Toscana, divenendo membro della commissione Affari Costituzionali; l'anno seguente vota contro la modifica della Costituzione tesa a eliminare definitivamente la possibilità di far ricorso alla pena di morte “nei casi previsti dalle leggi militari di guerra”. Spiegherà le ragioni del suo voto con l'eccezionalità delle situazioni di guerra, ribadendo di essere contrario alla pena di morte.
Confermato al Senato nel 2008, è membro della commissione Giustizia e presidente vicario dei senatori del Popolo della Libertà. Nella XVI Legislatura si è espresso strenuamente in difesa del disegno di legge Calabrò sul fine vita, in polemica con Gianfranco Fini. Al dibattito parlamentare sul caso di Eluana Englaro, ha difeso la sua opinione gridando «Eluana non è morta, è stata ammazzata».
Ha presentato come primo firmatario i disegni di legge:
S. 1168 - Istituzione della "Giornata della memoria" dedicata ai martiri per la patria e la libertà caduti sul fronte della lotta al terrorismo internazionale.
S. 1252 - Ordinamento del sistema universitario nazionale. Delega al Governo per l'abolizione del valore legale del diploma di laurea.
È inoltre secondo firmatario del ddl S.1880 sul processo breve. Nel gennaio 2011 ha firmato, insieme a Roberto Formigoni ed altri, una lettera aperta per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e prostituzione minorile.


==== Nomina a Saggio per le riforme costituzionali (2013) ====
Confermato al Senato per il PdL alle politiche del febbraio 2013. Il 30 marzo 2013 viene nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, membro della commissione per le riforme istituzionali.


==== Ministro per le riforme costituzionali, l'abbandono del PdL e la fondazione di NCD (2013-2014) ====
Dal 28 aprile è Ministro per le riforme costituzionali nel Governo Letta. Il 30 settembre 2013 assieme agli altri ministri del Pdl presenta dimissioni "irrevocabili", che successivamente vengono respinte dal presidente del consiglio Letta.
Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano.
Il 26 febbraio 2014 l'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Nuovo Centrodestra lo designa all'unanimità quale Coordinatore nazionale del partito.


==== Le dimissioni da coordinatore di NCD ====
Il 14 ottobre 2015, con una lettera inviata al presidente del partito Angelino Alfano, annuncia le sue dimissioni dal ruolo di coordinatore nazionale del partito, a causa della, a suo dire, linea filo-governativa del Nuovo Centrodestra. Successivamente fonda Identità e Azione (Idea), abbandona NCD e aderisce al gruppo Grandi Autonomie e Libertà.


== Attività culturale ed editoriale ==
Dal 2003 presidente della Fondazione Magna Carta, fondata da Marcello Pera: "un luogo di formazione e ricerca di ispirazione liberale schierato senza soggezioni culturali e prudenze con il centro-destra".
A lungo collaboratore di diversi quotidiani - tra i quali il Giornale, Libero, Il Foglio ed Il Riformista - tiene oggi una rubrica sul periodico on-line ''l'Occidentale'', di cui è tra i fondatori.


== Pubblicazioni ==
Gaetano Quagliariello, De Gaulle, Soveria Mannelli: Rubbettino, 2012.
Gaetano Quagliariello, La persona il popolo e la libertà. Per una nuova generazione di politici cristiani, Siena: Cantagalli, 2010.
Gaetano Quagliariello, Gaullisme, une classification impossible. Essai d'analyse comparée des droites française et italienne, Paris: L'Harmattan, 2009.
Gaetano Quagliariello, La religion gaulliste, Paris, Perrin, 2007.
Gaetano Quagliariello, Gaetano Salvemini, Bologna: il Mulino, 2007.
Gaetano Quagliariello, Alla ricerca di una sana laicità. Libertà e centralità dell'uomo, Siena: Cantagalli, 2007.
Gaetano Quagliariello, La Francia da Chirac a Sarkozy cronache (2002-2007), Soveria Mannelli: Rubbettino, 2007.
Gaetano Quagliariello, Cattolici, pacifisti, teocon. Chiesa e politica in Italia dopo la caduta del Muro, Milano: Mondadori, 2006.
Gaetano Quagliariello, De Gaulle e il Gollismo, Bologna: il Mulino, 2003.
Gaetano Quagliariello, La legge elettorale del 1953, Bologna: il Mulino, 2003.
Gaetano Quagliariello, La politica senza partiti: Ostrogorski e l'organizzazione della politica tra Ottocento e Novecento, Bari: Laterza, 1993.
Gaetano Quagliariello, Storia della goliardia politica nel dopo-guerra: 1943-1968, Manduria: Lacaita, 1987.
Gaetano Quagliariello, Studenti e politica: dalla crisi della goliardia prefascista al primo congresso nazionale universitario (1925-1946), Manduria: Lacaita, 1987.
Gaetano Quagliariello e Giovanni Orsina (a cura di), La crisi del sistema politico italiano e il Sessantotto, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005.


== Note ==
^ a b c d Corriere della Sera Magazine, 27 maggio 2009
^ Scheda biografica sul sito personale
^ Lettera inviata al quotidiano Libero.
^ Testamento biologico, ddl Calabrò rispecchia Costituzione
^ Ecco perché il ddl Calabrò può unire laici e cattolici
^ Gasparri e Quagliarello contro Fini "Non accettiamo lezioni di laicità", La Repubblica, 27 agosto 2009
^ «È stata uccisa». Al Senato è rissa E il Pdl attacca Napolitano, Corriere della Sera, 9 febbraio 2009
^ Testo della lettera aperta, Tempi.it, 24 gennaio 2011
^ Definiti i componenti dei gruppi di lavoro
^ Irrevocabili dimissioni ministri Pdl, ANSA, 30 settembre 2013. URL consultato il 2 ottobre 2013.
^ Respinte dimissioni ministri, Governo italiano, 1º ottobre 2013. URL consultato il 9 febbraio 2014.
^ L’addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia
^ Senato della Repubblica: Composizione del gruppo NUOVO CENTRODESTRA
^ Berlusconi lancia Forza Italia E Alfano il Nuovo Centrodestra
^ Ncd, Quagliariello si dimette da coordinatore. Alfano: "Non trattengo nessuno con la forza"
^ Chi sono | Gaetano Quagliariello


== Altri progetti ==

Wikiquote contiene citazioni di o su Gaetano Quagliariello


== Collegamenti esterni ==
Sito personale, gaetanoquagliarello.it.
Sito della Fondazione Magna Carta, magna-carta.it.
Gaetano Quagliariello, su Senato.it - XVI Legislatura, Parlamento italiano.
Gaetano Quagliariello, su Openpolis, Associazione Openpolis.

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