Scuola, premiare chi realmente merita.

Scuola, premiare chi realmente merita.

Egregio Diretur,
nei giorni scorsi mi è capitato di sfogliare le pagine di un noto quotidiano nazionale e mi sono reso conto, da studente lombardo, di quanta discriminazione ci sia ai danni dei cittadini del Nord anche nel mondo della scuola.
I diplomati del Sud Italia sono più bravi di quelli del Nord Italia. Oppure no? Come ogni anno si ripropone la contrapposizione tra Nord e Sud Italia per la qualità della scuola e la preparazione degli studenti. Secondo i dati relativi ai recenti esami di maturità, gli studenti del Sud hanno ottenuto il maggior numero di “100 e lode”, più del doppio rispetto ai coetanei del Nord Italia. Questo risultato sarebbe la prova che gli studenti del Sud sono più bravi. Ma se si considerano i risultati della Prova Invalsi (stesso tipo di test in tutto il Paese), a cui sono stati sottoposti gli studenti di terza media, la situazione è opposta: gli studenti del Nord Italia risultano in netto vantaggio.
Incredibile, poi, leggendo questi dati è la differenza tra la percentuale di 100 e lode in Calabria e in Lombardia, quasi 2 calabresi su cento ottengono la lode alla maturità mentre il povero lombardo non raggiunge nemmeno lo 0,5.
Questa è la controprova di quanta poca meritocrazia ci sia in questo strano Paese in cui tutto funziona al contrario di come dovrebbe funzionare, i più bravi vengono penalizzati mentre i più “fannulloni” la scampano sempre.
Ed allora ci si pone la domanda: come è possibile che gli studenti del Sud siano più scarsi alla fine delle scuole medie e poi risultino invece più bravi alla fine delle superiori? E’ possibile che le scuole superiori del Sud Italia riescano a colmare tutte le lacune lasciate dalle scuole medie e a preparare gli studenti meridionali in maniera migliore rispetto a quelli settentrionali? Qualunque sia la spiegazione di questa differenza di risultati tra Nord e Sud, il divario regionale sembra essere una questione su cui riflettere per cercare di arrivare ad una scuola meritocratica in cui appunto si premi che realmente merita di essere premiato.
Il sospetto è che i professori del Sud siano più generosi nell’assegnare i voti e meno severi nei confronti degli studenti. Quindi per effettuare un confronto più realistico tra le scuole del Nord e del Sud bisognerebbe prendere in considerazione soltanto il test Invalsi, che è al contrario una prova oggettiva e indipendente dai criteri personali che ogni insegnante può utilizzare nell’assegnare un voto. Questo per far in modo che ci si renda conto in maniera oggettiva di quale sia la preparazione degli studenti italiani e la qualità della stessa scuola.
 
Elia Delmiglio
 

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